The only other document relative to his life identifies him as a master painter and witness to a document signed in Rome in 1272. La basilica superiore di San Francesco d'Assisi è una delle due strutture che compongono la basilica di San Francesco ad Assisi, assieme alla basilica inferiore. Nothing is known of his early training. Articles from Britannica Encyclopedias for elementary and high school students. La somiglianza con il modello giuntesco si spiega anche con un'esplicita richiesta dei domenicani aretini, essendo uno dei crocifissi di Giunta conservato nella chiesa principale dell'ordine, la basilica di San Domenico a Bologna. Editor of L.B. [8], Nella dichiarazione de’ quali versi, un comentatore di Dante, il quale scrisse nel tempo che Giotto vivea, e dieci o dodici anni dopo la morte d’esso Dante, cioè intorno agli anni di Cristo milletrecentotrentaquattro, dice, parlando di Cimabue, queste proprie parole precisamente: "Fu Cimabue di Firenze pintore nel tempo di l’autore, molto nobile di più che omo sapesse, e con questo fue sì arogante e sì disdegnoso, che si per alcuno li fusse a sua opera posto alcun fallo o difetto, o elli da sé l’avessi veduto, ché, come accade molte volte, l’artefice pecca per difetto della materia, in che adopra, o per mancamento ch’è nello strumento con ch’e’ lavora, immantenente quell’opra disertava, fussi cara quanto volesse. ), esponente di spicco della scuola fiorentina, che sempre nella Basilica inferiore affrescò una Maestà con san Francesco nel braccio destro del transetto. San Francesco Cimabue.jpg 737 × 496; 174 KB. Questa pagina è stata modificata per l'ultima volta il 13 dic 2020 alle 20:06. In tale documento viene anche ricordato il luogo di nascita dell'artista, "Florentia", confermata anche nel documento pisano. Questa pala ebbe un'eco immediata, ripresa per esempio verso il 1285 dal senese Duccio di Buoninsegna, nella sua aristocratica Madonna Rucellai - opera per lungo tempo erroneamente attribuita allo stesso Cimabue -, già in Santa Maria Novella e oggi agli Uffizi. The view of Rome that accompanies St. Mark, for example, is not only one of the earliest recognizable views of the city but is also one of the first in which the buildings seem solid and separated one from the other by a clearly defined space. La Crocifissione del transetto sinistro è un affresco di Cimabue e aiuti, databile attorno al 1277-1283 circa e conservato nella basilica superiore di San Francesco di Assisi. Interno della Basilica superiore dal transetto verso la facciata. Alla ricerca di Cimabue: i disegni di Ingres ad Assisi 13 M.M. Procedimenti preparatori, specie il primo, pressoché immancabili nella pittura medievale su tavola. Vigne riporta il giudizio di Cambon per il quale «ce dessin L’immagine riprodotta da Ingres è una delle più intensa- paraît être d’Hippolyte Flandrin ou d’après lui » commen- mente giottesche dell’intero ciclo. )[6], «Cimabue, costui essendo la pittura in oscurità, la ridusse in buona fama. Quasi vent'anni dopo l’allievo diventa maestro. Ora ci vorrebbe un software 'ad hoc', un algoritmo speciale per mettere ogni frammento al posto giusto, in un puzzle avvincente ed emozionante». Gli affreschi di Assisi. The large Crucifix, in S. Domenico, Arezzo, is generally accepted as his earliest work and datable before 1272. Sempre ai modelli di Giunta rimandano le due figure nei tabelloni ai lati dei braccio della croce (Maria e San Giovanni raffigurati a mezzo busto in posizione di compianto) e lo stile asciutto, quasi "calligrafico" della resa anatomica del corpo del Cristo. La Maestà di Assisi è un affresco (320x340 cm) di Cimabue, databile attorno al 1285 - 1288 circa. «Fu sotterrato Cimabue in S. Maria del Fiore, con questo epitaffio fattogli da uno de’ Nini: Credidit ut Cimabos picturae castra tenere, sic tenuit vivens; nunc tenet astra poli. Cimabue intorno al 1288 si recò ad Assisi per realizzare nella zona del transetto della Basilica superiore alcuni cicli di affreschi. Non lascerò di dire che, se alla gloria di Cimabue non avesse contrastato la grandezza di Giotto suo discepolo, sarebbe stata la fama di lui maggiore, come ne dimostra Dante nella sua Commedia, dove alludendo nell’undecimo canto del Purgatorio alla stessa inscrizzione della sepoltura, disse: Credette Cimabue nella pintura tener lo campo, et ora ha Giotto il grido; sì che la fama di colui oscura. CIMABUE (o Cenni di Pepe o Cenni di Pepo). Secondo il Ghiberti e il Libro di Antonio Billi fu al contempo maestro e scopritore di Giotto. Despite the small number of Cimabue’s works that have survived, they fully support the reputation that the artist has acquired. Inoltre esasperò il pittoricismo basato sull'uso di sottilissimi filamenti distesi con la punta del pennello per la resa degli incarnati, realizzando un vigore muscolare e una volumetria mai visti prima. Non vi è usata l'agemina (le striature dorate). Verso il 1280 eseguì la Madonna con il Bambino o Maestà del Louvre, proveniente dalla chiesa di San Francesco a Pisa. Il crocifisso ha subito notevoli deturpazioni quando è straripato l’Arno nel 1966. Nasce a Firenze nel 1240 da una famiglia nobile fiorentina, che lo manda a studiare lettere presso il convento di Santa Maria Novella. Da queste pochissime informazioni i critici e gli storici dell'arte hanno ricostruito, non senza controversie e incertezze, il catalogo delle opere[3]. Let us know if you have suggestions to improve this article (requires login). Si hanno notizie di lui dal 1272, e Dante lo citò come il maggiore della generazione antecedente a quella di Giotto, parallelamente al poeta Guido Guinizelli e al miniatore Oderisi da Gubbio. Le espressioni sono anche più dolci, come nel mosaico del Duomo di Pisa, per cui si pensa che sia verosimile collocare l'opera in un periodo in cui Giotto era già attivo e le sue novità influenzavano anche il maestro. O anche le linee bianche sovrapposte sopra il labbro superiore che producevano un "effetto di sdoppiamento" e che ancora troviamo nelle due precedenti opere. D'altronde lo stesso Vasari, cui tanto si deve nell'attribuzione a Cimabue dell'avvio della rinascenza della pittura italiana, afferma che egli ebbe "maestri greci". Sulla vita di questo grande pittore duecentesco si hanno poche notizie. After him the Byzantine tradition in Italy died out, partly because it had been superseded by a new style, but also because he had exhausted all the possibilities inherent in the tradition. Da Roma si sposterà poi ad Assisi. Per il transetto sinistro dipinse un grande affresco rappresentante la Crocifissione, visibile solo ai frati che assistevano alla messa. By his own personality and by his contributions to painting he merits Vasari’s characterization of him as the first Florentine painter and the first painter of “modern” times. È difficile avere un'idea degli affreschi assisiati di Cimabue e della sua bottega, perché oggi sono i più danneggiati della basilica Superiore, avendo subìto un processo di ossidazione della biacca (bianco di piombo) che ha reso i toni chiari scuri (per cui sembra di essere di fronte a un negativo fotografico). La scena più interessante è quella della Crocifissione nel transetto sinistro, dove le numerose figure in basso con i loro gesti straziati fanno convergere le linee di forza verso il crocifisso, attorno al quale si dispiega un seguito di angeli. Alla Madonna con Angeli e S. Francesco, affrescata nella Basilica Inferiore di San Francesco ad Assisi nel 1278. Qui entra in contatto con maestri d'arte bizantina, chiamati a lavorare a Firenze. Sulla base di queste circostanze vi è chi ha ipotizzato possa addirittura trattarsi di un falso moderno. Alto tre metri e 90 è un crocifisso grandioso, con la posa del Cristo ancora più sinuosa, dove la figura intera è ancora più grave e sprofonda verso il basso trascinata dal suo stesso peso, con un'inarcatura ancora più marcata che deborda oltre il margine della croce. Per esempio negli affreschi del monastero di Sopoćani, datati 1265, si notano figure ormai senza contorno dove le sfumature finissime evidenziano la rotondità volumetrica. Andolla a vedere in Borgo Allegri, mentre che la dipignieva, il Re Carlo d’Angiò: et fu portata in chiesa a suono di trombe: stava ad casa nella via del Cocomero.». Cimabue’s character may be reflected in his name, which can perhaps best be translated as “bullheaded.” An anonymous commentator in a work on Dante written in 1333–34 said that Cimabue was so proud and demanding that if others found fault with his work, or if he found something displeasing in it himself, he would destroy the work, no matter how valuable. Poco dopo il viaggio a Roma del 1272, alla fine degli anni settanta, eseguì il Crocifisso per la chiesa fiorentina di Santa Croce, oggi semidistrutto a causa dell'alluvione di Firenze del 1966. Assisi. Trinità Madonna, he introduces at the base of the throne four prophets who are modeled through light and dark in a highly sculptural manner that seems far in advance of its date. Finally, he brought to Italian painting a new awareness of space and of sculptural form. Già con la Crocifissione della chiesa di San Domenico di Arezzo, databile attorno al 1270, segnò un distacco dalla maniera bizantina. 203v. Anche in questo caso il pittore raffigurò uno straordinario Cristo sulla croce. He was certainly influenced by the Italo-Byzantine painter Giunta Pisano and by Coppo di Marcovaldo and may have been an apprentice to Coppo. Un vero esempio di virtuosismo è poi la resa del morbido panneggio, delicatamente trasparente. In Cimabue’s more formal works he follows tradition closely, but he brings to that tradition a heightened sense of drama. His great contemporary, Dante, recognized the importance of Cimabue and placed him at the forefront of Italian painters. Be on the lookout for your Britannica newsletter to get trusted stories delivered right to your inbox. The cycle he created there comprises scenes from the Gospels, the lives of the Virgin Mary, St Peter and St Paul. Cimabue anche nell'iconografia tradizionale della Madonna col bambino stabilì un nuovo canone con il quale si dovettero confrontare i pittori successivi, soprattutto Giotto. Vasari’s assertion that he was apprenticed to Greek Byzantine painters living in Italy is probably an attempt to explain both the style and the sudden emergence of this genius. In certain formal or more “official” commissions, such as crucifixes and large altarpieces, Cimabue adhered closely to the formal vocabulary of the Byzantine tradition. Cimabue was a nickname that through an error later became a family name. Omissions? Details of frescos by Cimabue in the Lower Basilica in Assisi‎ (2 F) Media in category "Frescos by Cimabue in the Lower Basilica in Assisi" The following 9 files are in this category, out of 9 total. A Cimabue spetta però un passo fondamentale nella transizione da figure ieratiche e idealizzate (di tradizione bizantina) verso veri soggetti, dotati di umanità ed emozioni, che saranno alla base della pittura italiana e occidentale. Da ultimo tuttavia ha conciliato l'autenticità della tavola con queste eccezioni tecniche Luciano Bellosi (2004), assumendo che il dipinto in questione sia stato originariamente creato per essere posto sul primo sepolcro di Francesco, destinazione che avrebbe reso incongrua la consueta preparazione della tavola. Non è chiaro sotto quale papato Cimabue lavorò ad Assisi, probabilmente entro quello di Niccolò IV, nel 1288-1292. Cimabue, pseudonimo di Cenni (Bencivieni) di Pepo[1] (Firenze, 5 o 19 settembre 1240 circa – Pisa, 24 gennaio 1302), è stato un pittore italiano. Cimabue ad Assisi: la Vergine, il «Cantico dei Cantici» e il dono d'amore1 Nell'anno 1228 Papa Gregorio IX donò una proprietà alla città di Assisi per ospitare un santuario in onore di San Francesco e prese così avvio un'epoca in cui la Chiesa Romana Militante avrebbe condotto sotto nuove forme la sua crociata per la sovranità universale. )[5], «Il primo fu Giovanni chiamato Cimabue che l’antica pittura, e dal naturale già quasi smarrita e vagante, con arte e con ingegno rivocò; perocché innanzi a questo la greca e latina pittura per molti secoli avea errato, come apertamente dimostrano le figure nelle tavole e nelle mura anticamente dipinte.», ( Filippo Villani, De origine civitatis Florentiae et eiusdem famosis civibus, si trova in J. Schlosser, Quellenbuch zur Kunstgeschichte des abendländischen Mittelalters, Wien, 1892, pp. Crocifisso di Cimabue. The fresco The Four Evangelists, in the vault of the crossing of the upper church at Assisi, is sculpturally conceived, but its solidity and bulk are heightened by the crystalline city views that accompany each of the figures. La ricostruzione della cronologia delle opere basata su dati stilistici dalla recente e rigorosa analisi di Luciano Bellosi pone l'artista al lavoro a Firenze, Pisa e Bologna alla fine degli anni settanta e all'inizio della decade successiva. Questa Crocifissione si trova sul transetto sinistro (un’altra Crocifissione si trova sul transetto destro) ed è uno dei maggiori capolavori di Cimabue. Il 19 marzo 1302 infatti, appena quattro mesi dopo, un documento fiorentino parla degli "eredi" di Cimabue riguardo a una casa nel popolo di San Maurizio a Fiesole. A differenza della precedente opera aretina il corpo non è diviso in aree circoscritte e ben distinte come fossero i pezzi di un'armatura scomponibile: i passaggi tra le varie aree del corpo avviene sempre con passaggi graduali, modulazioni chiaroscurali sempre sfumate, mai nette. Cimabue ad Assisi. L'affresco in esame si trova sulla parete sinistra del transetto L'opera è stata oggetto di pesanti ridipinture avvenute in epoca più tarda. Dipinse a Sciesi nella chiesa di s.to Franc.º;che la finì Giotto: et in Empoli nella pieve, et in s. ta M.ria Novella una tavola grande, con una Nostra Donna con angioli intorno, oggi posta alto fra la Cap.la de’ Bardj et de Ruciellai. [7]), «Giovanni Cimabue: costui trovò e liniamenti naturali et la vera proportione, et le figure morte le fecie vive et di varii giesti, di modo che lasciò di sè grandissima fama. Il pittore Cimabue giunge ad Assisi con uno stuolo di allievi tra i quali il giovane Giotto che collabora agli affreschi delle Storie del Vecchio e del Nuovo Testamento, in particolare alle Storie di Isacco. L'arrivo di Cimabue ad Assisi segnò l'ingresso nella prestigiosa commissione papale di artisti fiorentini e la scelta del maestro fu dettata quasi certamente dalla fama che aveva acquistato a Roma nel 1272, anche se non sono conosciute opere di Cimabue del periodo romano. Croce in Florence—about 70 percent destroyed in the floods of 1966, though restoration has been completed; the Sta. Studi recenti hanno dimostrato come in realtà il rinnovamento operato da Cimabue non fosse poi assolutamente isolato nel contesto europeo, poiché la stessa pittura bizantina mostrava dei segni di evoluzione verso una maggiore resa dei volumi ed un migliore dialogo con l'osservatore. La drammaticità quasi patetica della rappresentazione viene considerato il punto di arrivo della riflessione francescana sul tema della Croce in senso drammatico. Tra il 1277 e il 1280, secondo gli studiosi, deve essersi svolto il lavoro di Cimabue ad Assisi dove esegue gli affreschi delle vele sopra il presbiterio e quelli delle pareti del transetto. Come già accennato, il 1 e il 5 novembre 1301 era a Pisa, dove firmò per l'esecuzione di una grande Maestà con storie sacre per la chiesa dell'ospedale di Santa Chiara, da eseguire in collaborazione col lucchese Giovanni di Apparecchiato, detto "Nuchulus": opera perduta o forse mai eseguita per la morte dell'artista. Priva di riscontri la menzione di Giovanni Villani che l'artista si chiamasse "Giovanni" e Cimabue di cognome[3]. La basilica di San Francesco si trova ad Assisi, è il luogo che dal 1230 conserva e custodisce le spoglie mortali del santo serafico.Voluta da Papa Gregorio IX quale specialis ecclesia, venne insignita dallo stesso Pontefice del titolo di Caput et Mater dell'Ordine minoritico e contestualmente affidata in perpetuo agli stessi frati.Fa parte delle proprietà non extraterritoriali della Santa Sede. Other documents indicate that he was christened Bencivieni di Pepo, or Benvenuto di Giuseppe in modern Italian. 188. C’è un tesoro in frantumi conservato nella Basilica Superiore di San Francesco d’Assisi, quelli che vennero giù con il terremoto del 26 settembre 1997 che uccise due frati e due tecnici della Sovrintendenza e sbriciolò una delle volte della Basilica di Assisi. Presto si distacca "sì nella maniera, come nel colorire, dalla maniera dei … Saint Francis of Assisi, detail of a fresco by Cimabue, late 13th century; in the lower church of San Francesco, Assisi, Italy. È scomparso anche il caratteristico solco che partiva dall'angolo dell'occhio e che attraversava tutta la guancia, che Cimabue aveva ereditato dal crocifisso bolognese di San Domenico di Giunta Pisano. Cimabue’s style provided the firm foundation upon which rested the art of Giotto and Duccio in the 14th century, although he was superseded in his own lifetime by these artists, both of whom he had influenced and perhaps trained. A Roma dovette conoscere l'arte classica e la scuola locale. In questa opera Cimabue si orientò verso le recenti rappresentazioni della Crocifissione con il Christus patiens dipinte verso il 1250 da Giunta Pisano, ma aggiornò l'iconografia arcuando ancora maggiormente il corpo del Cristo, che ormai debordava occupando tutta la fascia alla sinistra della croce. Sappiamo che Cimabue era a Roma intorno al ’70. Art historiographers from the 14th century to the present have recognized the art and career of Cimabue as the dividing line between the old and the new traditions in western European painting. Le innovazione e il nuovo stile della pittura italiana. Cimabue 018.jpg 2,024 × 2,071; 456 KB. L'arrivo di Cimabue nel grande cantiere segnò l'ingresso nella prestigiosa commissione papale di artisti fiorentini e la scelta del maestro fu dettata quasi certamente dalla fama che aveva acquistato a Roma nel 1272, anche se non sono conosciute opere di Cimabue del periodo romano. Assisi, Basilica di San Francesco, Chiesa superiore, Cimabue Il transetto e l'abside della basilica superiore sono decorati con affreschi che rimandano alla chiesa ed al suo rapporto con la vittoria del Cristo. L'affresco, infatti fu incorniciato alcuni decenni dopo dai maestri giotteschi che affrescarono il resto del transetto.