Senza una di queste componenti la nostra comunicazione risulterebbe poco comprensibile, non pienamente recepibile dal destinatario. In fondo gli occhi sono una delle parti più comunicative del nostro corpo e, ad esempio, infinite volte abbiamo sentito dire espressioni comuni come: “guardami negli occhi quando ti parlo”, “dimmelo guardandomi negli occhi”. Poiché la comunicazione svolge un ruolo prioritario nel processo di assistenza al paziente, la relazione che si instaura con l’assistito rappresenta per il professionista sanitario un aspetto cruciale. Questo contesto può assumere svariate forme, ma non va né dimenticato né sottovalutato. La comunicazione (dal latino “communicare”, “mettere in comune”) è oggi un aspetto molto dibattuto; tanti ne discutono e tanti altri se ne occupano. Ringraziamo la Dottoressa Bertagna per il suo prezioso sostegno nell’affrontare queste tematiche. Molto si sa delle sue componenti e dei disturbi ad essa connessi, tuttavia esistono ancora molte zone d’ombra, soprattutto riguardo alla consapevolezza della sua specificità nella professione infermieristica. Una buona assistenza, mirata a favorire il benessere e l´autonomia dell´altro, non può infatti realizzarsi se non all´interno di una relazione costruita con competenza, motivazione e con un atteggiamento di accettazione empatica dei bisogni del paziente. Importante è che nel rapporto tra infermiere e paziente siano presenti alcuni elementi, quali: fiducia: l’infermiere si deve impegnare a costruire un rapporto basato su questo sentimento, indispensabile per il benessere del paziente. E’ di estrema importanza tener conto del suo vissuto psicologico-affettivo e le possibili ripercussioni che questi comportano nel decorso della malattia e nella collaborazione al processo di cura. Comunicare non è mai troppo semplice, ma alcune condizioni ci aiutano, altre lo rendono più difficile per esempio: l’ambiente La relazione con il paziente e la sua famiglia 10 - 17 giugno 2006 ... comunicazione, poter esprimere le emozioni..) • Bisogno di autostima (sentirsi apprezzati, ... curanti di non comunicare con il malato ed il malato tace per non pesare su di essi; clima di solitudine. Anche la brillantezza dello sguardo è indice del grado d’attivazione della persona. Solo il 35% di tutta la comunicazione umana fa capo alle parole, tutto il resto, viceversa, è non verbale. Non sei iscritto ? Più una persona perde il controllo, meno ascolterà le tue parole e più reagirà alla tua comunicazione non verbale. Considerare la competenza comunicativa come un proprio dovere professionale, dunque, cambia il volto professionale stesso degli infermieri, perché cambia il loro atteggiamento nei confronti dei pazienti. 4. Come Aiutare una Persona Cieca. L’assistenza infermieristica consiste nell’assumere come problema sanitario di propria competenza, non tanto la malattia, quanto le sue conseguenze di tipo fisiologico, psicologico e sociale sul vivere quotidiano e sull’autonomia della persona malata, considerata secondo una chiave di lettura olistica. Tale speranza si ripercuote fondamentalmente e positivamente nel vissuto di sofferenza. Non esiste un semplice elenco di cose da mettere in pratica ma l’OSS dovrà ricorrere a tutta la sua esperienza e alle sue conoscenze pregresse. Ci sono poi gesti che si modificano con l’evolversi dell’età dell’uomo. Attraverso il messaggio non verbale l’animale segnala ai suoi simili il proprio stato emotivo affinché essi possano comportarsi di conseguenza. Il parere degli esperti e i casi clinici. Questo può essere molto utile, ma può anche portare a malintesi, in particolare quando il significato delle nostre parole non corrisponde a quello del linguaggio non-verbale (per es. Molti aspetti si nascondono nella comunicazione non verbale. Un esempio è costituito dal mentire: il bambino che dice una bugia copre la bocca con le mani; nell’adolescente il gesto cambia e la mano sfiora la bocca con le dita; nell’adulto il gesto diventa più evoluto e raffinato e il mentire corrisponde allo sfioramento del naso. Chi è il paziente sordo e piccoli accorgimenti per garantire una buona assistenza. Il primo passo per migliorare la comunicazione con il paziente sordo è sicuramente la dimostrazione di interesse, da parte dell’infermiere, nel cercare il sistema di comunicazione più efficace, che potrebbe far diminuire l’ansia del paziente nei contesti sanitari. «Il problema della comunicazione tra infermiere e paziente anziano con problemi sensoriali e lutilizzo della Lingua dei Segni.» Dott. Inoltre, l’operatore sanitario deve essere il più possibile consapevole dei messaggi che egli stesso invia a livello non verbale: è su questi ultimi, assai più che su quelli verbali, che si gioca la relazione con il paziente. Perché il linguaggio sia fruibile devono essere funzionanti tutti i meccanismi psicologici, cognitivi e neurofisiologici che rendono possibile il processo di formazione e d’ascolto della parola. In tale ottica assume rilevanza la qualità della relazione e della comunicazione che si instaura tra il professionista e la persona assistita. Ciò che è tipico dell’essere umano è una maggiore variabilità e la possibilità di modulare con più competenza la propria espressività. L’operatore deve saper osservare, comprendere, comunicare, valutare i vari vissuti, ma soprattutto non dovrebbe mai giudicare. La comunicazione non verbale in ambito sanitario Il ruolo della comunicazione non verbale è di vitale importanza nel settore sanitario. Ecco come richiederlo. Può sembrare banale, ma ponendo domande specifiche in modo cordiale, si riescono a ottenere informazioni che il paziente omette per dimenticanza, per vergogna o che spesso generalizza perché ritiene poco rilevanti. Proseguendo la navigazione l'utente presterà il consenso all'usi dei cookie. Pegaso Università Telematica, ti offre la possibilità di ampliare il tuo bagaglio formativo a condizioni vantaggiose, per te e per i tuoi familiari. Ringraziamenti 1.L’OPERATORE SOCIO SANITARIO L’Operatore Socio Sanitario aiuta a soddisfare i bisogni primari della persona, nell’ambito delle proprie aree di competenza, in un contesto sia sociale che sanitario; favorisce il benessere e l’autonomia dell’utente. Tale comunicazione è parte integrante del nostro modo di relazionarci con gli altri. Nell'ambito della comunicazione medico-paziente, il processo di comunicazione si è evoluto contemporaneamente ai cambiamenti culturali degli ultimi decenni. Igiene del paziente: quali consigli per gli Operatori Socio Sanitari? I soggetti colpiti da malattia sono travolti da una forte corrente emotiva che può portare timori per la propria incolumità fisica, perdita di interessi, irritabilità, dipendenza e bisogno di rassicurazione da parte degli altri. I rumori, le notevoli limitazioni dello spazio personale, la quasi totale scomparsa delle propria intimità rendono queste strutture radicalmente diverse dall’ambiente quotidiano/domestico e sono viste come impersonali e fredde. La relazione tra i protagonisti si basa sull’offrire un aiuto qualificato. Possiamo comunicare tanto attraverso un semplice sguardo o un sorriso, come pure coi gesti. Tra questi i più caratteristici sono sintomi psichici (ansia, depressione, ideazione delirante, allucinazioni), irritabilità o vera aggressività (più spesso solo verbale, raramente fisica), insonnia, apatia, tendenza a comportamenti ripetitivi, riduzione dell’appetito e modificazioni del comportamento tra cui la disinibizione sessuale. Gli aspetti legati all’assistenza sanitaria devono di certo tener conto dell’aspetto tecnico operativo (tecniche di intervento sanitario, igiene, fisiatria, riabilitazione, mobilità e trasporto), ma è altrettanto importante l’aspetto psicologico e relazionale, fondamentale per un concetto di salute che non si traduca ai meri aspetti fisiologici. Conoscere la giusta comunicazione con il paziente e sapere come interagire con loro sono delle skills indispensabili per un Operatore Socio Sanitario (OSS) o Ausiliario Socio Assistenziale (ASA) che necessitano della giusta preparazione e di una conoscenza sempre aggiornata. Il parere degli esperti e la visione dei pazienti. Le reazioni alla malattia e al ricovero in struttura per gli anziani presentano alcune caratteristiche: Generalmente la “crisi” dell’anziano, in uno stato di malattia conclamata, è diverso da ciò che avviene in un giovane o in un adulto. Il messaggio inviato dall’infermiere capace di ascoltare è importante, poiché valorizza la centralità della persona che gli sta di fronte, del suo problema e la disponibilità nei suoi confronti. Nella natura specifica del nursing c’è qualcosa di più della mera somma degli interventi tecnici che gli infermieri possono attuare. L’infermiere può capire cosa può fare un occhio e cosa ci comunica. Infatti è più una tensione interiore, il senso di impotenza che non l’agito nei confronti del mondo esterno, quindi per l’anziano è maggiore la sofferenza emotiva e l’aspetto psico-affettivo che quello relazionale, rispetto ad un individuo giovane-adulto. Avviare una start up oggi? Cercasi HR Specialist settore sanitario disperatamente! La raccolta settimanale delle notizie scelte per te. Per queste ragioni è importante che l’infermiere sappia cogliere la comunicazione non verbale. Hildegarde Peplau, infermiera, descriveva l’assistenza come un processo interpersonale terapeutico che ha il compito di concorrere alla salute della collettività e dei singoli. Chi in particolare è molto emotivo ha bisogno di un tempo maggiore perchè il livello dell’ansia diminuisca a livelli accettabili. Contenuti in esclusiva, approfondimenti e aggiornamenti sulle principali notizie. Si chiamano CAA (comunicazione aumentativa alternativa) e sono delle vere e proprie tecniche di comunicazione che utilizzano immagini e simboli. La comunicazione si divide in verbale e non verbale. La comunicazione verbale implica la partecipazione dei meccanismi fisiologici e cognitivi necessari per la produzione e la ricezione del linguaggio. #4 L’Oss e il paziente con Alzheimer. Un processo inteso in questa maniera può contribuire allo sviluppo della personalità del paziente, a capirne la varietà dei problemi e a cercare una soluzione ad essi. La dedizione con cui medici e infermieri fanno il loro lavoro è encomiabile, sono portatori innati di benessere e soprattutto di savoir faire. L’ambito sanitario è uno di quelli in cui la relazione tra il malato e l’infermiere si presenta come una relazione d’aiuto: l’aiutante è chiamato ad essere esperto nell’offrire risorse, l’aiutato si trova in stato di bisogno e si rivolge alla struttura sanitaria per ricevere ausilio. Che cosa può fare e deve fare l'operatore socio sanitario per accogliere il malato o l'utente nella maniera giusta? QUIZ 1 - Simulazione Concorso per Operatore Socio Sanitario - Proponiamo un quiz di 30 domande per la preparazione ai concori per OPERATORI SOCIO SANITARI TSS utilizzerà le informazioni fornite in questo modulo per essere in contatto con voi e per fornire aggiornamenti. Target Services Solutions s.r.l. Gli anziani dopo essersi ammalati spesso non hanno questa speranza o fiducia nella ripresa di una vita serena. Grazie all’aiuto da parte della nostra esperta Laura Micol Bertagna, Psicologa e docente in “comunicazione come dinamica delle relazioni interpersonali e sociale”, abbiamo analizzato e individuato 5 punti fondamentali che possono aiutare una buona comunicazione con il paziente. Dunque un’idea utile per la stesura tua tesina è l’assistenza all’anziano fragile e nella fattispecie il ruolo dell’Oss in relazione con il paziente … Ci sono situazioni tipo in cui parenti o familiari non usano una comunicazione corretta che spesso è dovuta ad un semplice non informarsi. Differenze nella reazione alla malattia tra gli anziani e i “giovani” (adulti o bambini) : Considerati tutti questi fattori si evidenzia come per l’anziano il momento del ricovero necessiti di un’accoglienza adeguata e di rassicurazioni . Rispecchiare: rispecchiare valori e credenze ha lo scopo di aiutare il paziente ad analizzare i propri pensieri rispetto ad un problema; l’infermiere cerca di trasmettere al paziente che le sue idee e i suoi problemi siano le sole cose che abbiano importanza in quel momento. Tenendo in considerazione che il 45% della comunicazione avviene sotto il punto di vista verbale e aspetto vocale, il restante 55% è composto dai movimenti del corpo. Fai le giuste domande in maniera diversa a seconda della persona che hai di fronte. Il diabete mellito sta dilagando nel mondo, leggi gli approfondimenti e le ultime notizie sul diabete. La comunicazione avviene attraverso tre canali: Quando si parla di comunicazione verbale, ci si riferisce a quel tipo di comunicazione che utilizza il canale della “parola parlata”. Il paziente reagisce all’ambiente istituzionale con gli stessi comportamenti che è abituato a mettere in atto in qualsiasi altra situazione di ansia e stress. Il lavoro che ci troviamo a svolgere in reparto è organizzato al minuto e quindi un interruzione non giustificata comporta un rallentamento con conseguente affrettamento di tutto il lavoro successivo. L'infermiere ascolta, informa, coinvolge l’assistito e valuta con lui i bisogni assistenziali, anche al fine di esplicitare il livello di assistenza garantito e facilitarlo nell’esprimere le proprie scelte. Movimentazione del paziente plegico: 1: Martedì, 30 Marzo 2010: Assistenza al paziente durante il pasto: 1: Martedì, 02 Marzo 2010: assistenza paziente con difficoltà respiratorie: 1: Venerdì, 25 Maggio 2012: Gestire un paziente cardiopatico. Infine, per il quinto assioma, tutti gli scambi comunicativi si fondano o sull'uguaglianza o sulla differenza e … Nel saper fare e nel saper essere dell’infermiere sono compresi i seguenti concetti: Ascoltare: il paziente deve trovare un ambiente accogliente, deve potersi esprimere con calma. Negli anziani, invece, è percepita come una condizione intrinseca alla propria vita quotidiana, quasi una parte di sè, per questo più sofferta, più ansiogena; mentre nei giovani la morte è un “Futuro” lontano, negli anziani abbiamo ciò che si dice teatralmente “Colloquio con la morte”, ossia un pensiero frequente, spesso profondamente vissuto, della propria fine che è “Presente” e non si può tanto dimenticare o allontanare nel tempo; i giovani, nello stato di male, vivono in funzione del “dopo ricovero”, con la fiducia nel ritorno ai loro interessi (amici, famiglia, lavoro etc…). Copyright © 2016-2019 / Made with. Servono per interagire al meglio con i pazienti e per mantenerli attivi da un punto di vista razionale, permettendo di esprimere i propri bisogni la dove non siano più in grado di esprimerli verbalmente (soprattutto in soggetti afasici per demenza, per danno neurologico, o per soggetti con disabilità sensoriale). La comunicazione non verbale è legata alle emozioni, nasce dall’incontro faccia a faccia con i propri simili, il quale suscita emozioni diverse: paura, aggressività, ecc. Alle caratteristiche della persona si deve associare necessariamente la conoscenza delle tecniche di comunicazione. Alcuni semplici suggerimenti che possono facilitare il rapporto con i non vedenti: Avvicinandovi a un non vedente fatevi notare per tempo. Ma con una mentalità aperta e l'aiuto di questo articolo, ti renderai conto che i non vedenti sono persone proprio come noi! Inoltre, l’operatore sanitario deve essere il più possibile consapevole dei messaggi che egli stesso invia a livello non verbale: è su questi ultimi, assai più che su quelli verbali, che si gioca la relazione con il paziente. La comunicazione con il paziente affetto da demenza 6. L’Operatore socio sanitario lavora anche nei reparti di geriatria, nelle case di riposo, nelle Rsa o nei centri per anziani. la comunicazione con il paziente psichiatrico il rapporto con il malato puÒ generare ansia e paura e per tale motivo spesso l’operatore si trova ad assumere un ruolo rigido volto a ridurre in modo non sempre adeguato lo stress della relazione. La relazione operatore-paziente è un aspetto fondamentale di questo profilo professionale. È importante ricordare che non è un trattamento risolutivo ma solo sostitutivo della funzione filtrante del rene, quindi la funzione metabolica (metabolismo del farmaci) e quella endocrina (produzione di eritropoietina che stimola il midollo a produrre GR) vengono perse. Per ulteriori informazioni o per negare il consenso, all'installazione di tutti o di alcuni cookie, si veda l'informativa sui cookie.Proseguendo la navigazione l'utente presterà il consenso all'usi dei cookie. Ci prendiamo cura di chi si prende cura. Questo sito consente l'invio di cookie di terze parti, per inviarti messaggi in linea con i tuoi interessi. Possiamo capire che ogni movimento è come una parola, assume cioè un significato diverso a seconda dell’uso che se ne fa in una “frase”, per cui nell’analizzare il gesto va tenuto presente soprattutto il contesto in cui si esplica. Un antico detto popolare afferma che gli occhi sono lo specchio dell’anima. Spesso, la semplice osservazione della situazione emotiva del soggetto può essere un valido indizio per capire come comportarsi. Il fluire della comunicazione tra l’infermiere e l’assistito può essere minato da problemi di varia natura. 1 ABSTRACT Questo studio presenta il programma formativo, proposto dal terapista occupazionale, con lo scopo di educare l’operatore sanitario alla comunicazione con il paziente affetto da Alzheimer, utilizzando le strategie e le tecniche conversazionali proprie dell’Approccio Conversazionale di … Via Monte Golico, 6Tel: 0332288316Apri in Google maps. Le abilità relazionali richieste alla figura dell´OSS sono tutt´altro che secondarie rispetto alle conoscenze igienico-sanitarie. Per capire quello che stiamo dicendo, il malato di demenza si concentra su questi elementi, come pure sull’espressione del nostro viso e persino sulla postura del corpo, comprendendone gli stati emotivi. Il ricovero presso una casa di cura o struttura sanitaria in generale è un avvenimento stressante che comporta un cambiamento notevole per lo stile di vita. In altri termini dovremmo provare a far sì che sulla rassegnazione-depressione prevalga ancora l’interesse nel vivere. La comunicazione non verbale non è specifica dell’uomo, addirittura alcune forme di comunicazione presentano grande somiglianza tra l’uomo e altre specie di mammiferi. Spesso, le espressioni del viso, i gesti, il contatto visivo, la postura e il tono della voce “parlano” al e del paziente con grande intensità. La comunicazione non verbale esprime stati emotivi che possono essere sconosciuti al paziente stesso. In Italia l'INPS stima che ci siano 380.000 persone cieche e che preferiscono essere chiamate così piuttosto che 'non vedenti' . se diciamo “Va bene, non è colpa tua” mentre il tono della voce e l’espressione del viso indicano che non va affatto bene, il paziente percepirà il disappunto come messaggio principale). Per favore fateci sapere tutti i modi in cui vorreste rimanere in contatto. La forma degli occhi ha un significato se inserita in una determinata fronte la quale, a sua volta, va analizzata tenendo in considerazione il naso, la bocca e l’estensione dei piani in cui questi elementi sono compresi. Molte le opportunità di qualifica e inserimento immediato. La comunicazione non verbale esprime quei sentimenti e quelle emozioni che proviamo nella vita quotidiana che non sempre raggiungono il livello della coscienza. La comunicazione tra infermiere e paziente è un argomento di cui, paradossalmente, è facile parlare ma che risulta molto difficile da mettere in pratica. Occhi naso e bocca sono i ricettori attraverso i quali un individuo si relaziona con il mondo. Il linguaggio del corpo ha una propria grammatica, pertanto va letto e interpretato rispettando tutta una sintassi composta da parole, frasi e punteggiatura. La comunicazione para-verbale consiste nell’utilizzo della voce: timbro, tono, pause e volume. Ma cosa deve fare e cosa deve controllare l'operatore durante l'assistenza alla persona? REA Varese 323972 / SDI: USAL8PV / Capitale sociale: 25.000€ i.v. Scopriamoli insieme! 3) usa una comunicazione non verbale non minacciosa. con questi arriva al paziente l’O2 ben umidificato, le secrezioni risultano sufficientemente fluide da poter essere aspirate facilmente e non si formano tappi di muco. Ne derivano comportamenti di tipo regressivo, ansioso, depressivo e aggressivo. non è un problema esagerano sempre, dicono di stare male, in realtà non hanno nulla : B : cercando di utilizzare la comunicazione non verbale per capire cosa sta succedendo : C : non è necessario comunicare, ma in silenzio eseguire la valutazione e portare il paziente in ospedale : D Comprendere la situazione psicologica di chi sente avanzare l’età è spesso segnata da sentimenti di frustrazione (cambiamenti in famiglia, cessazione del lavoro, riduzione degli interessi). Smart working: Voucher a fondo perduto per aziende lombarde, OSS tra le figure professionali più richieste 2020-2021. degenti in osservazione e in attesa di diagnosi; degenti con malattie neoplastiche o infettive; degenti che soffrivano già prima del ricovero di stati ansiosi e/o depressivi; rassicurare e calmare il paziente nei momenti di timore; far sfogare liberamente le sue emozioni ed i suoi sentimenti attraverso il racconto; favorire la sua identificazione con persone che hanno già superato un’esperienza analoga; aiutarlo ad elaborare progetti per il futuro, con lo scopo di prevenire qualsiasi tendenza a ritirarsi e a rinchiudersi eccessivamente in se stesso; fornirgli informazioni adeguate e chiare sul suo stato di salute e su quanto viene fatto in struttura per lui; l’anziano vede accentuarsi la sua situazione di dipendenza e concentra l’attenzione sul corpo e i suoi disturbi; nella sua mente la malattia e il senso della propria inutilità coincidono; il ricovero in ospedale o in una struttura residenziale acutizza tali sensazioni, riattivando nel malato un vissuto di emarginazione e di inutilità che induce alla depressione o ad atteggiamenti aggressivi o diffidenti verso chi lo assiste. Man mano, termini astratti diventano concreti e il viso diventa un insieme di simboli che, messi in relazione tra loro, formano un vero e proprio linguaggio. Anche il silenzio è una forma di comunicazione non verbale e alla luce di ciò l’infermiere dovrà analizzarne il significato in base al contesto e al soggetto che ha di fronte. Questo e molto altro viene approfondito e affrontato con esperti del settore durante i percorsi di formazione in ambito sanitario, nello specifico nei corsi OSS e ASA. Il linguaggio non verbale può aiutarci a capire quello che il malato ci vuol dire anche oltre le parole. Interagire con un non vedente può essere un po' frustrante, all'inizio. Durante la vita lavorativa l’oss si confronta con diverse tipologie di persone e quindi con altrettanti possibili stati di ansia; per questo è importante saper comunicare. Il volto umano è capace di produrre un maggior numero di movimenti, circa 43 muscoli contribuiscono a produrre una gamma di 10000 espressioni. Le situazioni che mettono in crisi il      loro equilibrio precario, tra cui il ricovero in ambienti ignoti. Le novità e curiosità. Esempi di mezzi di comunicazione digitali sono: il fax, il compact disc, l'orologio a cristalli liquidi (in cui l'indicazione dell'ora e delle sue frazioni è visualizzata con scatti di cifre). Una comunicazione inadeguata, d’altro canto, può provocare frustrazione, collera, depressione e senso di isolamento. La comunicazione non verbale esprime stati emotivi che possono essere sconosciuti al paziente stesso. Sarà utile quindi interessarsi a loro fin dai primi istanti del ricovero, aiutarli ad esprimersi, tollerarli nei loro comportamenti disturbanti (spesso frutto di paure o patologie), informarli con serenità, e se possibile, rispettare certe abitudini, esigenze o caratteristiche peculiari della loro vita quotidiana. Per prevenire queste condizioni, la peculiarità dell’infermiere sta nel saper coinvolgere l’assistito in una relazione terapeutica che si fondi sulla fiducia e sull’empatia, che lo renda partecipe e riduca al minimo le reazioni avverse. Acconsento che i dati inviati vengano raccolti e archiviati. di Carla Gatto Una buona assistenza, mirata a favorire il benessere e l'autonomia dell'altro, non può infatti realizzarsi se non all'interno di una relazione costruita con competenza, motivazione e con un atteggiamento di accettazione empatica dei bisogni del paziente. La comunicazione dà alla persona un senso di sicurezza rinforzando la sua percezione di non essere sola e di avere qualcuno che l’ascolti. Da ciò il rassegnarsi, il lasciarsi andare anche dal punto di vista organico, invece di collaborare o reagire per superare lo stato di crisi; gli anziani, proprio perché generalmente più deboli e con minor  capacità di recupero, vivono con più difficoltà le situazioni che richiedono nuovi adattamenti. Uno dei compiti specifici dell’OSS è curare l’igiene personale dal paziente che a causa di patologie, interventi operatori o deficit motori si trova allettato.