Sicuramente incontrano diversi re cristiani e il legato apostolico, Pelagio Galvan. Giuseppe Buffon, Francesco l'ospite folle. Del viaggio dall’Italia si conosce poco. E se Francesco non parla apertamente di fraternità universale, l’umiltà rimane primaria caratteristica dell’ordine e il servizio agli altri una costante. Motivo di divisione era la proposta fatta dal Sultano di porre fine alle ostilità in Egitto, cedendo Gerusalemme ai crociati. Il primo compito è quello della testimonianza della vita, più importante delle parole, come ribadisce in diversi scritti: «E tutti i frati si guardino dal calunniare alcuno, e evitino le dispute di parole», scrive al capitolo XIX della stessa Regola. Malik al-Kāmil, nipote di Saladino e Sultano di Egitto e Palestina, era un uomo di cultura, conosciuto per la sua giustizia e per il suo interesse verso le discussioni scientifiche e religiose. [12] John Tolan, Le Saint chez le Sultan, p. 21. Le volte che Papa Bergoglio ha citato il Santo di Assisi, Wikipedia, vent'anni di sapere 'fatto in casa', Presepe nascosto nei Giardini Vaticani fatto di cartoncino riciclato. Il cardinale racconta infatti che «[Francesco] partì per il campo del Sultano d’Egitto senza alcuna paura, forte dello scudo della fede», mentre quest’ultimo venne «convertito alla dolcezza dallo sguardo di quest’uomo di Dio»[9]. Per convincerlo, gli propone la famosa ordalia del fuoco: «Io, con i tuoi sacerdoti, entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa»[10]. Vv., Chronique d’Ernoul et de Bernard le Trésorier, (TDA) in John Tolan, Le Saint chez le Sultan. Francesco, secondo Bonaventura (che riprende molti elementi da Tommaso da Celano, primo biografo del santo), intima il Sultano alla prova del fuoco. L'incontro di Francesco d'Assisi e l'Islam, Laterza 2009. L’ordine è quello di tornare ad Assisi. la voce della grande famiglia francescana di cui fate parte. [1] Tommaso da Celano, Vita seconda di San Francesco, c.2, n.6, in Fonti Francescane, n. 586-587 [consultato il 13/03/2019], http://www.santuariodelibera.it/FontiFrancescane/fontifrancescane.htm. Si tratta di un’espressione attribuita, a partire da S. Bernardo, ai crociati, ma che affonda le sue radici in S. Paolo, con un’accezione tutta spirituale: «Insieme con me prendi anche tu la tua parte di sofferenze, come un buon soldato di Cristo Gesù» (2Tim 2,3). Torino – Giovedì 6 giugno all’Arsenale della Pace si è tenuta la tavola rotonda «San Francesco e il Sultano. Come anticipato, Francesco non condanna apertamente la guerra e le crociate e la sua opinione a riguardo non può essere definita con certezza. «Perché cerchi il servo in luogo del padrone?», gli chiede Dio in una visione notturna, secondo le parole del Santo. Trama e commenti. San Francesco e il Sultano in Egitto Le fonti di un incontro. Custodia Generale Sacro Convento, CONNESI fornitore ufficiale fibra ottica del Il mite re Giovanni di Brienne vuole accettare l’accordo. Sono intervenuti Alessandro Barbero, docente all’Università del Piemonte orientale, su “San Francesco e il Sultano: fra leggenda e realtà”; mons. Ma sappiamo quello che afferma sull’amore al nemico, che per imitatio Christi, diventa amico. L’invito alla pace diventa allora un pensiero costante per il giovane. https://www.analisidellopera.it/san-francesco-davanti-al-sultano-giotto L’altro modo è che quando vedranno che piace al Signore, annunzino la parola di Dio perché essi credano in Dio onnipotente Padre e Figlio e Spirito Santo, Creatore di tutte le cose, e nel Figlio Redentore e Salvatore, e siano battezzati, e si facciano cristiani, poiché, se uno non sarà rinato per acqua e Spirito Santo non può entrare nel regno di Dio[14]. In questi giorni in cui in Italia e in altri Paesi del mondo non è possibile... Piazza San Giorgio, 2 Secondo questo testo, il frate di Assisi, interrogato dal Sultano, chiede di poter parlare con lui, anche alla presenza dei suoi dottori, per dimostrar la verità della fede cristiana e la falsità della loro. L'enciclopedia online ha intercettato uno degli insopprimibili moti umani, la curiosità, Un piccolo capolavoro davanti alla Chiesa di santo Stefano degli Abissini, Se ne parla nel saggio di Patrizio Bianchi "Nello specchio della scuola", Organo ufficiale di stampa della Basilica di San Francesco d'Assisi Che cosa si sono detti il giullare di Dio e il sovrano saraceno nel pieno di una guerra sanguinosa? 20/03/2019 Un’opera che offre in forma poetica alcune riflessioni sul significato della parola dialogo e sull’origine profonda della pace. È il celebre incontro tra San Francesco e il Sultano. Sull’attendibilità delle Fonti Francescane il dibattito è ancora aperto[6]. Il beato Francesco, per testimoniare la fede di Cristo, volle entrare in un gran fuoco con i sacerdoti del Sultano di Babilonia. San Francesco e il corno del Sultano Sarebbe un dono fatto dal Sultano al Santo durante la sua visita in Egitto. Alla radice dell’incolmabile distanza tra questi due mondi vi è poi sempre il denaro, perché mentre Francesco è pronto a dare la vita, il sultano non offre che “molti doni preziosi”. Jeusset Gwenolé, San Francesco e l'Islam, Terra Santa 2009. [...] Diano a chiunque chiede; e a chi toglie il loro, non lo richiedano»[2]. Tel. La storia del Patrono d’Italia è quella, ordinaria, di un giovane nato da famiglia agiata, destinato a una vita di privilegi. Bolletino della Società internazionale di studi francescani, Fondazione Centro italiano di studi sull'alto medioevo, Spoleto 2012. Una visione particolare, considerato che il sentire dell’epoca vede i musulmani come dei nemici «immondi», come li definì Papa Urbano II nel famoso discorso di Clermont. Da quel momento in poi, racconta Tommaso da Celano, Francesco «mutò le armi mondane in quelle spirituali, ed in luogo della gloria militare ricevette una investitura divina»[1]. Se non possono rendere la sua anima e quella del suo popolo a Dio, nulla ha più valore. Atti della Giornata di Studio (Firenze, 25 settembre 2010), Studi Francescani, Firenze 2011. Le parole rischiano di essere sterili. Proprio questo silenzio è stato interpretato, nel tempo, in modi diversi. Al contrario dell’Ernoul però, il cardinale racconta che Francesco non solo si professò cristiano, ma ebbe modo di parlare al Sultano della sua fede in Cristo nel corso di diversi giorni e di essere ascoltato. Non è Francesco a usarla per sé. [2] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, XVI, in Fonti Francescane, n. 40. Anche in questo affresco, come ne La rinuncia agli averi, Giotto spacca la composizione dall’alto verso il basso, con il sultano e la sua corte a destra e Francesco a sinistra. Negli 800 anni trascorsi da quello storico e misterioso incontro, molti sono stati gli interrogativi sorti, le rappresentazioni e le interpretazioni di cui è stato fatto oggetto. Il seme di questa custodia di Terra Santa, che poi verrà formalizzata dalla Chiesa nel 1343, iniziò due anni prima dell’incontro tra Francesco e il sultano, perché Francesco fonda la provincia d’Oltremare nel 1217. Allora Francesco gli chiese di far accendere “un fuoco il più grande possibile”, e disse: “Io con i tuoi sacerdoti entrerò nel fuoco e così, almeno, potrai conoscere quale fede, a ragion veduta, si deve ritenere più certa e più santa”. Libanese sciita convertitosi al Cristianesimo e divenuto prete maronita, Afif... Sulle orme di Comboni, l’obbedienza come via per l’incontro. Dalle cronache cristiane sappiamo anche che non era un guerrafondaio: secondo le parole del cardinale Jacques de Vitry, la sua benevolenza «nei riguardi dei cristiani crociati divenne sempre più grande»[7]. Francesco e il Dialogo Questo approccio violento alla missione tra gli infedeli e i saraceni non appartiene all'esperienza di san Francesco nè ai suoi frati che avevano già sperimentato le povertà e le miserie della guerra e le nefaste conseguenze delle stesse crociate. Piuttosto i biografi, dopo il racconto della visione, iniziano ad attribuirla al Santo, recuperandone il senso originario. Nel giugno 1219 Francesco d'Assisi parte per nave alla volta dell'Oriente e si lancia in un'impresa temeraria: raggiungere Damietta assediata dai crociati e incontrare il Sultano d'Egitto. E come esempio, l'imam ricorda, tra l'altro, che gli storici ricordano di quel viaggio “l'offerta di doni prezioni che il Sultano fece a san Francesco, il quale li rifiutò in obbedienza al suo voto di povertà, accettando solo di portare con sé un Corno, suscitando profonda ammirazione da parte del suo ospite”. Con sicurezza, sappiamo solo che il Sultano d’Egitto accolse il poverello d’Assisi e lo rilasciò incolume, fatto di per sé strabiliante visto il periodo di forte tensione tra musulmani e cristiani. Anche in questa versione, Francesco rifiuta, affermando di essere disposto a rimanere solo nel caso di una conversione di al-Kāmil al cristianesimo. I frati non devono quindi nascondere la propria fede. La destinazione finale è il centro dei combattimenti, Damietta, la città sul delta del Nilo considerata dai crociati la chiave per raggiungere il Cairo e andare al cuore dell’esercito musulmano, nell’impossibilità di conquistare Gerusalemme. San Francesco e il Sultano (websource) Tutto il mondo si sta preparando alle celebrazioni del 4 ottobre, festa di San Francesco d’Assisi. Non ultima, il suo viaggio ad Abu Dhabi: Con animo riconoscente al Signore, nell’ottavo centenario dell’incontro tra San Francesco di Assisi e il sultano al-Malik al-Kāmil, ho accolto l’opportunità di venire qui come credente assetato di pace, come fratello che cerca la pace con i fratelli. È tra questo momento di lutto e la vittoria finale dei musulmani, nel novembre dello stesso anno, che Francesco va dal Sultano. Sacro Convento, © 2020 tutti i diritti riservati • Credits. Le fonti, spesso di parte, presentano diverse lacune. E cosa dice oggi a noi quel famoso evento? Un incontro che, dopo otto secoli, non smette di interrogarci. Questo allora gli propone di accettare quei doni per offrirli ai poveri e alle chiese, ma Illuminato racconta l’ulteriore rifiuto di Francesco, giustificato dal desiderio di rimanere libero dal denaro[11]. Il Santo è allora rappresentato, in diversi quadri, mentre legato viene portato violentemente davanti ad un Sultano poco incline ad ascoltarlo. La missione profetica per il dialogo, La Nuova Italia, Firenze 1975. San Francesco e il sultano è un libro di Lucianetti Francesco Trabuio Gianfranco , pubblicato da Ancilla nella collana Piccoli lettori e nella sezione ad un prezzo di copertina di € 12,00 - 9788897420316 Un modo è che non facciano liti o dispute, ma siano soggetti ad ogni creatura umana per amore di Dio e confessino di essere cristiani. Volere la pace, promuovere la pace, essere strumenti di pace: siamo qui per questo[16]. Era infatti il 1219 quando, in piena Quinta Crociata, il frate Francesco d’Assisi s’imbarcò per raggiungere la Terra Santa, e si recò dal Sultano d’Egitto Malik Al Kamil. Il suo sogno uguale a quello di molti suoi coetanei: diventare cavaliere. Questo evento viene narrato nel nono capitolo della Legenda Maior, dove Bonaventura parla della carità che spingeva Francesco a voler annunciare il vangelo a tutti gli uomini, e dell’attrazione che il santo provava davanti alla possibilità del martirio. Il Sito utilizza i cookie per raccogliere e conservare informazioni sulle preferenze degli utenti. [8] Aa. Il sultano e l’imperatore Federico II, nel 1229, stipularono il primo patto di smilitarizzazione pacifica di Gerusalemme che conosciamo, e che resse per tre lustri, fino al 1244. Pelagio la pensa diversamente: vuole continuare la guerra per distruggere definitivamente l’armata musulmana il cui cuore, a suo parere, risiede proprio in Egitto. Grazie! Ferrero, Ernesto . Tiziano Terzani le scrisse una lunga lettera di risposta intitolata Il Sultano e San Francesco.Eccola di seguito. Il Sultano ascolta il frate e risponde che «l’indomani avrebbe convocato i suoi sapienti, i suoi sufi, per discutere con lui, che aveva detto parole oneste, inattese e accettabili.» A Gerusalemme, in questi giorni, si stanno tenendo i lavori del Convegno dedicato agli 800 anni dell’incontro tra il Santo e il Sultano Malek al-Kamel, avvenuto 1219. In un secondo momento può arrivare l’evangelizzazione vera e propria, ma solo «quando piace al Signore». Ecco allora che l’approccio di Francesco, basato su rispetto dell’altro e testimonianza della vita, diventa una luce a cui guardare nelle relazioni interreligiose. Il racconto prosegue con il Sultano che invita i due frati a restare con lui: Francesco e Illuminato declinano la proposta, così come quella di prendere dell’oro e dell’argento. L’unico scorcio ce lo offre Tommaso da Celano, secondo il quale è «l’ardore della carità» a muoverlo: «tentò di partire verso i paesi infedeli, per diffondere, con l’effusione del proprio sangue, la fede nella Trinità»[5]. Sono infatti passati 800 anni da quel 1219, in cui, in piena crociata, in Egitto, un semplice frate di Assisi decise di oltrepassare la frontiera del campo crociato e incontrare il capo della fazione avversa, armato solo del suo saio e della sua fede. [9] Jacques de Vitry, Historia occidentalis, (TDA) in John Tolan, Le Saint chez le Sultan, p. 44. È il racconto in parole, musica, canto e immagini, di un incontro cruciale avvenuto tra Francesco e Malik al Kamil, Sultano d’Egitto e di Siria, 800 anni fa in Egitto, a Damietta. Sultano Sei dunque un vero uomo di fede, perché è detto: I credenti sono coloro che, quando Allah viene menzionato provano un tremore nel loro cuore. Con il passo di un romanzo d'avventura e la precisione di una biografia, Francesco e il Sultano trasforma il tessuto di racconti favolosi che chiamiamo Storia in una vicenda che continua a riguardarci da vicino. Naturalmente ci fu un uso ideologico del fatto e ci furono anche gli scettici (incontro storicamente avvenuto e poi stop). 800 anni da un incredibile incontro è un libro di Enzo Fortunato , Piero Damosso pubblicato da San Paolo Edizioni nella collana I Papi del terzo millennio: acquista su IBS a 16.00€! Il rifiuto dei dottori è categorico[8]. Tolan John, Il santo dal sultano. Casa editrice: Einaudi, 2019. I frati poi che vanno fra gli infedeli, possono comportarsi spiritualmente in mezzo a loro in due modi. Insieme Francesco e il Sultano pregano: «Tu sei santo, Signore, solo Dio, che operi cose meravigliose. [13] Francesco d’Assisi, Regola non bollata, c. XXII, in Fonti Francescane, n. 56. A questo scenario, la Cronaca d’Ernoul aggiunge dei dettagli interessanti. Pelagio è un uomo autoritario, in dissenso, all’interno del campo, con il re Giovanni di Gerusalemme ed altri capi della crociata. È un’interpretazione contestata, ma che ben si sposa con le posizioni del Santo sulla fraternità, l’amore al nemico e il rapporto con i musulmani. +39 02 26600431, L'incontro fra San Francesco e il Sultano [Fra Angelico via WikiArt]. Un progetto ambizioso, che subisce una svolta inaspettata. Non lo sappiamo con certezza. Tra il XIX e il XX secolo, la visione è quella di un’azione civilizzatrice, che incarna a pieno lo spirito di bontà attribuito alle colonizzazioni dell’epoca. Altri studiosi, come Massignon e Basetti-Sani, hanno invece visto nello spirito francescano i semi di un’opposizione netta[4]. Però nessuno di essi volle entrare con lui ma tutti fuggirono subito dalla presenza del Santo e del Sultano. Al momento non sono disponibili copie per questo codice ISBN. È con questo invito a seguire il padrone, invece del servo, che Francesco si trasforma, secondo i suoi confratelli, in autentico e spirituale Miles Christi, soldato di Cristo, cioè colui che ama il nemico, invece di ucciderlo. Huit siècles d’interprétation, L’Univers historique, 2007, p. 76-77. La mostra fotografica sull’incontro tra San Francesco e il Sultano rimarrà aperta al pubblico fino al 1 settembre. Francesco e il Sultano. Questo articolo fa parte di un'antologia di articoli critici su Oriana Fallaci. Per maggiori informazioni visita il nostro sito Informativa sulla Privacy. ©2021 Fondazione Internazionale Oasis C.F. Saladino (in arabo: صلاح الدين يوسف بن أيوب ‎, Ṣalāḥ al-Dīn Yūsuf ibn Ayyūb, in curdo: سەلاحەدینی ئەییووبی; Tikrit, 1137 – Damasco, 4 marzo 1193) è stato un sovrano e condottiero curdo, sultano d'Egitto, Siria, Yemen e Hijaz, dal 1174 alla sua morte, col titolo di al-Malik al-Nāṣir ("il sovrano vittorioso"). Share this Entry. Francesco spiega di venire da una città vicino a Roma che si chiama Assisi, di essere inviati da Dio e di essere uomini al suo servizio, giunti al cospetto del Sultano per parlare di Dio e per parlare di pace. Inoltre, tutte le principali fonti dell’epoca sono concordi nel presentare lo spirito di coraggio che animava Francesco e la saggezza che caratterizzava il Sultano. Alcuni, come Michetti, hanno postulato un consenso-assenso, secondo cui la mancanza di scritti di Francesco sulla questione e il suo rispetto delle gerarchie indicherebbero una mancanza di critica, se non talvolta un’approvazione della crociata[3]. Estremamente interessante è la versione contenuta nella Regola non bollata del 1221, scritta quindi appena due anni dopo l’incontro con il Sultano, che non lascia dubbi sulla visione francescana dell’evangelizzazione. [5] S. Bonaventura, Leggenda Maggiore, c. IX, n. 7, in Fonti Francescane, n. 1172. Aprile 21, 2017 11:37 ZENIT Staff Chiese locali. Non possiamo sapere con certezza cosa si dissero S. Francesco e Malik al-Kāmil. Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. Il motivo che ottocento anni fa (1219) spinse san Francesco a Damietta, Egitto, per incontrare il sultano nel mezzo di una guerra fra cristiani e saraceni I biografi non raccontano molto sulla permanenza dei due frati nel campo di Damietta. 94068840274 - email: Per offrirti una migliore esperienza su questo sito utilizziamo cookie tecnici e di profilazione. [6] Alfonso Marini, “Storia contestata: Francesco d'Assisi e l'Islam”, p. 1-2. 20123 - Milano Nei secoli ha ispirato molti pittori, ma l’affresco di Giotto conservato nella basilica superiore di Assisi intitolato “Prova del Fuoco” è quello più noto e forse artisticamente insuperabile. Conquista militare e evangelizzazione andavano, infatti, di pari passo. Francesco e il sultano. San Francesco di Assisi (1191-1226), con il proprio modo di essere, ha portato la fresca brezza del vangelo nel mondo. ‎800 ANNI FA — mentre era in atto la quinta Crociata che avrebbe portato i crociati in nuovi territori lontani da Gerusalemme e a scontrarsi con il sultanato degli Ayyubidi sul delta del Nilo, presso la città di Damietta — san Francesco d’Assisi intraprendeva un viaggio rivoluzionario quanto pericolo… Proprio facendo riferimento a questo spirito, Papa Giovanni Paolo II, il 27 ottobre del 1986, ancora in clima di Guerra Fredda, si recò ad Assisi con i leader cristiani e delle religioni mondiali per pregare per la Pace. Però nessuno di essi volle entrare con lui ma tutti fuggirono subito dalla presenza del Santo e del Sultano. Rispondendo all'appello fatto dal nostro responsabile della curia generale fra Benedict Ayodi abbiamo creato il grande progetto 'FRANCESCO E IL SULTANO che ci vedrà impegnati per l’intero biennio 2018-2020 (speriamo anche in collaborazione con le altre famiglie francescane). 0 ), http://www.santuariodelibera.it/FontiFrancescane/fontifrancescane.htm, http://w2.vatican.va/content/francesco/it/speeches/2019/february/documents/papa-francesco_20190204_emiratiarabi-incontrointerreligioso.html. Una fonte araba confermerebbe infine la presenza di un monaco cristiano presso la corte di al-Kāmil: è l’epigrafe di Fakhr ad-Din al-Fārisī, direttore spirituale del Sultano. Prima parte del cartone animato della storia "San Francesco e il lupo di Gubbio" narrata nei Fioretti. Tradurre i Salmi nella lingua del Corano: l’esperimento di Mohammad al-Sadeq... Negli anni ’50, un intellettuale musulmano e un frate domenicano... Afif Osseiran: un cristiano venuto dall’Islam. Il santo però, “poiché voleva restare libero dal peso del denaro”, non accettò. Cortesia, rispetto e dialogo, caratterizzano la conversazione tra San Francesco e Il sultano. Brossura ISBN 10: 8806242873 ISBN 13: 9788806242879. Nel 1219 Francesco realizzò finalmente un suo ardente desiderio: predicare la fede cristiana ai musulmani. Se il Serafico fosse sopravvissuto alle fiamme lui e il suo popolo si sarebbero convertiti a Cristo. Il capitolo piú avventuroso Il 2019 è un anno di festeggiamenti per l’ordine francescano e la Chiesa cattolica. di Redazione Web 04/10/2019. Siamo nel settembre del 1219. L’opera di Francesco diventa sempre di più quella di un uomo che ha cercato un’alternativa pacifica alle crociate[12]. Le interpretazioni e la Regola Non Bollata. Nel 1203, mentre cerca di raggiungere Lecce per imbarcarsi verso Gerusalemme e partecipare alla IV crociata, bandita dal “Servo di Dio” Papa Innocenzo III, una rivelazione cambia la rotta della vita di Francesco. Francesco e il sultano. Il Sultano e San Francesco Di Tiziano Terzani.